In allegato a questa pagina è disponibile il Rapporto di Autovalutazione 2019-22 elaborato dal Nucleo di AutoValutazione.
In sintesi emerge che:
La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro, tranne singoli casi giustificati. Lo Scientifico e Scienze Umane ha una maggiore concentrazione di non ammessi nelle classi del biennio; l'ITE ha il picco di non ammessi nella classe seconda e terza. Più alto (rispetto ai valori provinciali, regionali e nazionali) il tasso riguardante il giudizio sospeso. Si registra un aumento di richieste di trasferimenti verso il Liceo delle Scienze Umane durante il primo a.s. L'interpretazione dei dati richiede un'analisi approfondita per comprendere se tale situazione sia determinata da difficoltà in alcune discipline caratterizzanti gli indirizzi o per mancata propensione attitudinale. Un'azione efficace di recupero, tuttavia, consente di superare difficoltà limitate, privilegiando anche la buona volontà e l'impegno, valutati in termini di conoscenze, competenze e capacità.
I risultati delle prove INVALSI vanno interpretati alla luce del fatto che l'istituto è composto da quattro indirizzi (più uno non rilevato per l'assenza della classe seconda Tecnologico). Il punteggio di italiano della scuola alle prove INVALSI è in linea a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile ed in linea con la media nazionale per il Liceo Classico e Scientifico. La varianza tra classi in italiano e matematica è in linea con la media nazionale per i Licei ed inferiore per il Tecnico (dati 2015-2016). La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica è in linea o di poco superiore nel Classico e Scientifico e decisamente superiore alla media nazionale nell'ITE e nel Liceo delle Scienze Umane. (vedi dati 2015-2016). Anche per quanto riguarda l'effetto attribuibile alla scuola sugli apprendimenti si rileva una netta differenza tra Licei e Tecnico: per i primi è intorno alla media regionale, per il secondo è inferiore.
l livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è accettabile ma si riscontrano differenze tra i vari indirizzi. Persistono comportamenti poco coerenti e consoni al senso di responsabilità e rispetto delle regole (entrate in ritardo, fumo nei bagni, calca alle macchinette...). La scuola non ha ancora un sistema di rilevazione dei dati per conoscere approfonditamente il fenomeno e manca di un sistema di valutazione e certificazione condiviso. La Scuola ha predisposto una rubrica di valutazione delle competenze chiave di cittadinanza per poter procedere ad un'osservazione più sistematica e oggettiva che permetterà di attuare le opportune strategie volte a favorire l’apprendimento di tutti gli alunni e valorizzare le capacità del singolo.
Il numero di immatricolati all'università è superiore alla media provinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'universita' sono buoni (la mediana dei crediti conseguiti dai diplomati dopo 1^ e 2^ anno di università è almeno 40 su 60 per l'area sanitaria). La percentuale dei diplomati, per anno di diploma, che hanno iniziato un rapporto di lavoro successivamente al conseguimento del diploma, è comunque inferiore a quella provinciale, regionale e nazionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'università sono al di sotto della media nazionale per quanto riguarda l'area umanistica e di poco inferiore per quella scientifica.
La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo in linee generali, rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento e tenendo, comunque, conto dei bisogni formativi degli studenti e delle attese educative e formative attraverso un attento monitoraggio del contesto locale. Tutta la progettazione relativa all'ampliamento dell'offerta formativa è per lo più coerente con il progetto formativo di scuola e si basa sui principi guida inseriti nel curricolo di Istituto cercando di individuare sempre ed in modo chiaro tutti gli obiettivi e le competenze da raggiungere. Sono previste le figure di referenti per la progettazione didattica. I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti viene effettuata in maniera sistematica. A partire dall'a.s. 2015/2016 sono state somministrate prove parallele finali nelle classi prime nelle seguenti discipline: italiano, matematica e inglese.
L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità. La scuola incentiva l'utilizzo di modalità didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti o ad alcune discipline o anni di corso. Le regole di comportamento sono definite, ma condivise in modo disomogeneo nelle classi. I conflitti sono gestiti, anche se non sempre le modalita' adottate sono efficaci.
Le attività realizzate dalla scuola non sono sufficienti a garantire l'inclusione degli studenti che hanno specifici bisogni formativi. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti è insufficiente (pochi insegnanti realizzano percorsi differenziati nelle loro classi). La scuola dedica un'attenzione appena sufficiente ai temi interculturali. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti è sufficientemente strutturata a livello di scuola, ma andrebbe migliorata. Gli interventi individualizzati nel lavoro d'aula, sono poco diffusi a livello di scuola così come la verifica periodica di tali apprendimenti.
Le attività di continuità presentano un livello di strutturazione sufficiente anche se sono prevalentemente orientate alla formazione delle classi. Manca una proficua azione di orientamento e la scuola non monitora i risultati degli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro. Le attività di orientamento coinvolgono le classi finali. La qualità delle attività proposte agli studenti è in genere accettabile, anche se per lo più limitate a presentare i diversi istituti scolastici/indirizzi di scuola superiore/corsi di studio universitari. La scuola non monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento.
La missione della scuola e le priorità sono state definite solo su un piano strettamente formale di atto di indirizzo del Dirigente Scolastico e la loro condivisione nella comunità scolastica e con le famiglie e il territorio è da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle azioni sono attuati in modo non strutturato. E' presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche, anche se non tutti i compiti sono chiari e funzionali all'organizzazione delle attività. Le risorse economiche e materiali sono convogliate solo parzialmente nel perseguimento degli obiettivi prioritari dell'Istituto.
La scuola ha cominciato a promuovere iniziative di formazione per i docenti. La scuola sta incentivando la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro con la strutturazione formale degli stessi. I gruppi di lavoro hanno cominciato a produrre materiali ed esiti utili alla scuola. La scuola mette a disposizione dei docenti spazi e strumenti. La qualità dei materiali e degli esiti prodotti dagli insegnanti è disomogenea e da migliorare.
La scuola ha collaborazioni con soggetti esterni e ha alcune collaborazioni a reti, anche se alcune di queste collaborazioni devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola e non sono ancora incisive per migliorare la qualità della scuola. La scuola ha intrapreso percorsi per promuovere stage e inserimenti lavorativi ma ancora in modo non sistematico. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, anche se sono da migliorare le modalita' di ascolto e collaborazione.
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ESITI DEGLI STUDENTI |
DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ |
DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO |
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a) Risultati scolastici |
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b) Risultati nelle prove standardizzate |
B.1) Migliorare le competenze degli studenti in matematica
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Elevare il punteggio di matematica di tutta la scuola alle prove INVALSI allineandolo con la media nazionale o portandolo almeno al 40%. |
B.2) Migliorare le competenze degli studenti in italiano.
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Elevare il punteggio di italiano dell'ITE e del LES alle prove INVALSI allineandolo con la media nazionale ESCS simile. |
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B.3) Abbassare il numero di alunni nel livello 1 e 2 in matematicadi tutta la scuola |
Abbassare il numero di alunni nel livello 1 e 2 in matematica allineandolo alla media nazionale per quanto riguarda i Licei e il Tecnico |
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B.4) Abbassare il numero di alunni nel livello 1 e 2 in italiano dei tecnici e del Liceo Economico Sociale |
Abbassare il numero di alunni nel livello 1 e 2 in italiano allineandolo alla media nazionale per quanto riguarda il LES e il Tecnico. |
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c) Competenze chiave e di cittadinanza |
C.1 Adottare forme condivise di valutazione e certificazione delle competenze chiave europee.
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Presenza di modalità condivise di osservazione, prove oggettive, questionari per rilevare le competenze chiave europee. Presenza di un repertorio condiviso di competenze chiave europee Presenza di uno strumento di valutazione e autovalutazione dell'acquisizione di competenze chiave europee Presenza di uno strumento di certificazione delle competenze chiave europee. |
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d) Risultati a distanza |
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AREA DI PROCESSO |
DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO |
X |
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B1/a.1 Utilizzare modelli comuni di progettazione didattica per classi parallele, gruppi di studenti, dipartimenti, con moduli di recupero e potenziamento. B1/a.2 Implementare prove strutturate per classi parallele (ingresso, finali) e modelli di valutazione / certificazione comuni. |
o |
b) Ambiente di apprendimento |
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X |
c) Inclusione e differenziazione |
B1/c.1) Attivare procedure condivise per la individualizzazione e personalizzazione dei percorsi. |
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d) Continuità e orientamento |
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e)Orientamento strategico e organizzazione della scuola |
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f) Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane |
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g) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie |
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